top of page

CGP

Cantina ipogea sull’Etna

Castiglione di Sicilia, (CT), Italia

2021

IMG_5605_© ACA.jpg
IMG_5582_© ACA.jpg
CGP.jpg
IMG_5551_© ACA.jpg
IMG_5520_© ACA.jpg
IMG_5572_© ACA.jpg
IMG_5569_© ACA.jpg
IMG_5543_© ACA.jpg
IMG_5578_© ACA.jpg
DJI_0408_© Benedetto Tarantino_.jpg
210211 CGP pianta.jpg
210211 CGP sezione.jpg

La Cantina si inserisce in un’area agricola all’interno del Comune di Castiglione di Sicilia, nella frazione di Passopisciaro; il contesto paesaggistico è il tipico paesaggio rurale etneo inserito tra i vigneti a circa 600 metri dal mare. Un luogo che in questi ultimi dieci anni è stato valorizzato ed ha assunto un aspetto paesaggistico nuovo, con l’impianto di nuovi vigneti e la costruzione di nuove cantine che ne hanno caratterizzato l’aspetto. Un paesaggio affascinante caratterizzato da filari di viti che seguono il disegno e la morfologia del costruito. La cantina è un edificio nuovo che nasce come ampliamento della cantina storica della famiglia Graci. Il presupposto principale, motivo conduttore del progetto, è stato quello di creare un luogo dove l’edificio fosse inserito nel terreno, riuscendo ad entrare in rapporto strutturale con i vigneti. È stata immaginata una direttrice principale che lega la nuova cantina con quella vicina più antica senza creare però contrapposizione tra le due; il progetto infatti non prevede che la nuova realtà si scontri con l’esistente, bensì che “scompaia” all’interno del terreno per poi svelare ampi spazi di lavoro interni. La morfologia del terreno è stata complice di questa idea: la forte differenza di quota esistente ha infatti facilitato l’inserimento all’interno del terreno creando di fatto un luogo dal quale si percepisce il paesaggio e dove il progetto ne diventa parte. L’edificio è ipogeo, unico e compatto, un parallelepipedo con la facciata rivolta verso i vigneti. L’unico lato fuori terra è fortemente caratterizzato dal materiale di recupero dello scavo: grossi massi in pietra lavica nera che lasciano spazio agli ingressi. I massi sono stati posizionati secondo una dimensione crescente e coprono parzialmente anche le finestre che portano luce all’interno della cantina. I materiali utilizzati all’esterno sono di natura lavica come la finitura della facciata che è in cocciopesto prodotto con l’inerte lavico. La struttura del fabbricato è costituita da un unico materiale, il cemento armato per le pareti (gettato con cassaforme che diminuiscono di misura secondo l’altezza), il cemento prefabbricato per il solaio di copertura e quello industriale per le pavimentazioni. L’idea è che all’interno, la cantina mantenga una rigida simmetria fra la zona controterra e il suo lato opposto separato da una scala e da un canale centrale, così da creare una grande nicchia scavata nella roccia in cui si sono evidenti tutte le stratigrafie del terreno che è fonte di vita per i vigneti circostanti. Quest’ultima è la zona degustazione. Un progetto è sempre un atto di sintesi, in questo caso il risultato è un equilibrio fra un luogo di lavoro e il suo contenitore.

Progetto e direzione artistica: ACA Amore Campione Architettura
Progetto e direzione lavori: ing. Cettino Bellia
Direzione lavori e contabilità: geom. Giovanni Di Manno
Impresa costruttrice: Campione srl



Photo: ACA e Benedetto Tarantino




 

bottom of page